La condizione della donna oggi e nel passato
Cari lettori, lo sapevate che la maggior parte dei lavoratori è costituita da uomini e la minoranza da donne?
Un po' di numeri sull'occupazione femminile
Secondo i dati che riporta l'AGI, Agenzia Giornalistica Italiana, basandosi sui quelli dell'Eurostat, nel 2017 in Italia sono solo il 48,9% le donne tra i 15 e i 64 anni inserite nel mondo del lavoro.
Dati più recenti sull'occupazione femminile, riportati qui, ci dicono che la situazione sta lentamente migliorando, ma non è ancora in linea con gli standard europei: "rispetto a una media di 66,5 occupate ogni 100 donne tra 20 e 64 anni, l’Italia si trova al penultimo posto con il 52,5%, appena sopra la Grecia (48%)".
Cosa significa questo?
Semplice se lavoro = indipendenza economica + possibilità di realizzare se stessi, le italiane sono ancora un passo indietro su questi valori.
Tante ingiustizie nel passato...
Se oggi in Italia siamo così arretrati, ciò è dovuto forse alle ingiustizie che le donne hanno patito nel passato. Chi non ricorda la caccia alle streghe tra Medioevo ed Età moderna, i matrimoni combinati o l'istruzione negata alla maggior parte delle donne fino all'Ottocento e parte del Novecento.
Del resto a cosa serviva lo studio a una donna, se il suo ruolo era sempre e comunque quello di madre e moglie? Le ragazze nel passato si sposavano giovanissime, non importava che età avesse il futuro marito che, in genere, era più grande anche di parecchi anni.
Il fatto che la loro vita e le loro scelte fossero gestite da uomini, ne limitava la libertà e ogni forma di ribellione poteva essere punita con la violenza.
E la legge cosa diceva?
Per citare un esempio, in Italia fino al 1981 chi uccideva la coniuge, la figlia o la sorella se scopriva che tradiva il marito, aveva pene più leggere perché uccideva per togliere la vergogna e ristabilire l'onore della famiglia (Legge sul Delitto d'onore).
Sempre nel 1981 è stata abolita la legge che permetteva a uno stupratore di evitare processo e pena nel momento in cui avesse sposato la sua vittima che doveva essere nubile, cioè non sposata. Le donne vittime di violenza spesso accettavano il matrimonio riparatore per salvare il loro onore e perché nessuno avrebbe più voluto sposarle. Di recente però ho letto la storia di Franca Viola che mi ha colpita molto perché è stata la prima donna in Italia a rifiutare il matrimonio riparatore e a mandare in galera per 10 anni il suo stupratore nel 1966, nonostante lui volesse far passare la violenza come un atto d'amore. È stato necessario arrivare al 1996 perché lo stupro venisse considerato un reato.


La violenza sulle donne oggi
Forse possiamo stupirci a metà se molti degli uomini che uccidono le attuali o ex mogli/compagne oggi dicono questa frase che è diventata il titolo di un libro di Loredana Lipperini e Michela Murgia: L'ho uccisa perché l'amavo. Falso!
Io, come le autrici, non credo che questa frase possa essere vera perché se ami non puoi uccidere.
La forza delle donne oggi
Nonostante le disuguaglianze e le ingiustizie, le donne oggi stanno raggiungendo traguardi sempre più alti. Qualcuno dice che sono deboli, ma in realtà sono spesso molto forti. Ad esempio, anche in un ambiente dominato dagli uomini come quello del calcio, stanno facendo strada. Nell'immagine sottostante la nazionale di calcio femminile.
Articolo di Sofia Pirola II A (Scuola media di Golasecca)